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BCC Garda
16/01/2009
Carpenedolo e il suo Carnevale
Dopo il triste periodo della seconda guerra mondiale il nostro paese, grosso borgo di circa 7.000 abitanti (oggi ha raggiunto i 12.000), riprese la tradizione di festeggiare l’ultimo giorno di Carnevale divertendosi con giochi popolari e con la sfilata per la piazza maggiore di carri allegorici, costruiti soprattutto “in loco”, straripanti di colori e di allegria.
Negli anni ’50 dettavano legge “i Goghi” con i loro stupendi manufatti; fra questi sono rimasti leggendari “La Nave” e “Il Drago”, due opere degne del Carnevale di Viareggio. Anche i ragazzi dell’Oratorio, guidati da Don Mario Donneschi, contribuirono alla crescita del Carnevale Carpenedolese, partecipando con l’allestimento di carri e di sfilate di gruppi mascherati.
 Grande indimenticabile animatore ed infaticabile organizzatore è stato Amatore Bolzoni, uomo dai molteplici interessi, attivissimo in tutte le manifestazioni del Carnevale Carpenedolese. A lui il nostro paese deve un doveroso e sincero grazie per la sua esuberante carica di buonumore e di umanità.
 Così la tradizionale festa del Carnevale, nella sua semplicità e giocosità, fatta di pignatte, tiro alla fune e cuccagna, degustazione di gnocchi, frittelle e dolci vari, è continuata in allegria e con puntualità ogni anno, organizzata dalla Pro Loco e patrocinata dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con i vari comitati di volontari che si sono succeduti nel tempo, ha ottenuto negli ultimi anni una risonanza inter-regionale.
Ultimamente il Carnevale Carpenedolese ha ospitato “Il re gnocco” di Castel Goffredo e, in collaborazione con i Carnevali Veronesi, “ Il papà del gnoco e la sua corte” .
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