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BCC Garda
18/04/2024
La proporzionalità nel diritto bancario europeo. Una questione di competitività europea anche in chiave geostrategica

A Milano (Università Cattolica del S. Cuore) la presentazione di un volume curato da Mario Arrigoni ed Enrico Restelli. Con il Rettore Anelli, Elena Beccalli, Andrea Perrone, Alessandro Azzi, Irene Tinagli, Marco Zanni e le conclusioni di Augusto dell’Erba

“Negli ultimi cinque anni a Bruxelles abbiamo affrontato il tema della proporzionalità non tanto sotto il profilo della dimensione ma per proteggere la diversità, le differenze di finalità imprenditoriali e di funzione. La biodiversità bancaria vuol dire che debbono poter coesistere diverse tipologie di banca sane e con diverse vocazioni”. Così Irene Tinagli, Presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, intervenuta in occasione della presentazione del volume “Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo” di Mario Arrigoni ed Enrico Rino Restelli (Edizioni Vita e Pensiero), presentato a Milano presso la sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
 
“Ecco che per le BCC – ha proseguito la Presidente Tinagli - l’applicazione della proporzionalità non riguarda la dimensione, ma il loro stesso modello, che diventa la chiave per un approccio non ideologico al tema. Oltre ad altre misure approvate nell’interesse dell’industria bancaria italiana, siamo riusciti – con un impegno trasversale – a inserire potenziali e significativi alleggerimenti di oneri burocratici impropri per le banche mutualistiche e altre tipologie di banche cooperative e/o locali”.
 
Le ha fatto eco Marco Zanni, componente della medesima Commissione del Parlamento Europeo e relatore ombra, tra gli altri, del “Pacchetto bancario 2021” (Basilea 3+). “E’ stato un percorso difficile fin dall’inizio – ha detto nel corso del suo intervento – perché ci siamo trovati di fronte alla necessità di dover spiegare la particolarità del Credito Cooperativo. La negoziazione non è stata facile, abbiamo dovuto, con fatica, convincere i colleghi delle particolarità della mutualità bancaria e dei Gruppi Bancari Cooperativi nati dalla riforma del 2016. Difficile anche il confronto con la Banca Centrale Europea che, sin dall’inizio, ha escluso la proporzionalità nel proprio approccio”. “Con convinzione abbiamo sostenuto le specificità della cooperazione di credito e quanto è stato ottenuto è un punto di partenza e non di arrivo: i temi della proporzionalità e della sussidiarietà spero che nella prossima legislatura continuino a svilupparsi: quello che chiediamo è meno normativa, una più efficace protezione dei modelli bancari che sono casi di successo”.
 
Alla presentazione del libro, preceduta da un’introduzione del Rettore Franco Anelli, è intervenuta la prof.ssa Elena Beccalli, Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica, che ha sottolineato come sia “necessario salvaguardare il contributo delle banche locali al sistema bancario e, pertanto, al lavoro e allo sviluppo economico. E' del tutto evidente che la necessità di preservare la biodiversità confligga con l'approccio “one size fits all’.
 
“Un approccio maggiormente proporzionato della normativa europea – ha invece sottolineato il Presidente della Federazione Lombarda delle BCC Alessandro Azzi - risulta indispensabile per permettere alle diverse tipologie di banche di svolgere appieno funzioni diverse”. “L’originale modello mutualistico, così come declinato nell’operatività dalle BCC – ha detto ancora Azzi - contribuisce alla diversità dei fini delle imprese bancarie e quindi alla stabilità del sistema e ad una maggiore competitività dell’Unione. E concorre al raggiungimento della sostenibilità, attributo necessario di ogni prospettiva di reale sviluppo economico”.
 
Della stretta correlazione tra proporzionalità normativa e salvaguardia della stabilità del sistema finanziario hanno parlato anche Andrea Perrone, Ordinario di Diritto Commerciale all’Università Cattolica del S. Cuore (“Il tema della proporzionalità è strettamente connesso a quello della stabilità del sistema finanziario europeo. Necessariamente, per protagonisti che hanno caratteristiche diverse, l’intervento normativo deve essere calibrato in base a esigenze di proporzionalità”), e Jens-Hinrich Binder, ordinario di Diritto Commerciale dell’Università di Tubinga (“Il principio della proporzionalità bancaria va integrato nelle scelte di policy anche per garantire e proteggere la sostenibilità del sistema”).
 
“Non si tratta - ha detto il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba concludendo il Seminario - di invocare alleggerimenti al sistema del Credito Cooperativo, ma di dare giustizia e comprensione a un sistema che in Italia è ampiamente riconosciuto come modello efficace di fare banca. La biodiversità è connaturata all'essere umano, in una società che armonicamente deve essere costituita da soggetti diversi che coesistono".
 
Milano, 17 aprile 2024
 
 
“Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo” di Mario Arrigoni ed Enrico Rino Restelli è il secondo volume – dopo “Cooperazione di credito: modelli organizzativi e ruolo della prossimità” edito nel 2023 - pubblicato dall’editrice “Vita e Pensiero” per la collana “Credito cooperativo. Innovazione identità tradizione”. La collana è promossa dal Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica del S. Cuore - diretto dalla prof.ssa Elena Beccalli - per promuovere, in una prospettiva multidisciplinare, il carattere tecnico-identitario del credito cooperativo e approfondire tematiche di carattere gestionale, giuridico e di governance.
Nel volume, in particolare, Arrigoni e Restelli – approcciando il tema della proporzionalità normativa - sottolineano come modulare le regole in funzione delle caratteristiche di ciascuna banca, possa essere assai costoso. È questa una delle ragioni, argomentano gli Autori, per cui la disciplina europea tende spesso a preferire soluzioni regolamentari a “taglia unica” (one-size-fitsall).
 
In aggiunta, anche quando considera le banche di minori dimensioni, il legislatore trascura le peculiarità che caratterizzano i Gruppi Bancari Cooperativi (nati dalle riforme degli anni 2016 – 2018) che, pur essendo concepiti come veri e propri “strumenti di vigilanza” e composti principalmente da banche piccole e non complesse, finiscono per essere soggetti alle medesime regole dettate per le large institution.
 
Uno squilibrio normativo che, di fatto, si riflette in una penalizzazione oggettiva delle banche cooperative di comunità che, studi ormai ripetuti, confermano “facilitare” l’accesso al credito, soprattutto nei finanziamenti a lungo termine; consentono di ridurre le disuguaglianze di reddito ed assicura redditività ed efficienza, a prescindere dalla variabile dimensionale.
 
Allo stesso tempo, secondo gli Autori, risulta opportuno assicurare che l’applicazione del principio di proporzionalità non sfoci in un ingiustificato allentamento della disciplina prudenziale, per evitare di minacciare la stabilità dell’intero sistema finanziario (in questo senso, la recente crisi del settore bancario statunitense – culminata con i fallimenti di Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank – consente di formulare conclusioni articolate, capaci di distinguere tra requisiti prudenziali di capitale, regole di corporate governance e adempimenti di vigilanza).
 
“Per rafforzare il sistema bancario - concludono gli Autori - la soluzione più efficace, almeno nell’Eurozona, consiste nel completare l’Unione bancaria e istituire lo schema di assicurazione europea sui depositi”.
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