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BCC Garda
10/03/2011
Basilea 3: cosa cambia per il Credito Cooperativo

“Prosegue l’impegno di Federcasse, in tutte le sedi, per pervenire a una definizione finale delle nuove regole maggiormente rispettosa delle caratteristiche delle BCC e della loro struttura a rete”. Lo ha detto il Presidente della Federazione delle BCC-CR, Alessandro Azzi, introducendo il convegno Basilea 3 e non solo. Cosa cambia per il Credito Cooperativo, organizzato da Federcasse in collaborazione con SeF e tenutosi a Roma il 3 marzo scorso.

“È importante – ha proseguito il Presidente di Federcasse – porsi costruttivamente nei riguardi dell’adeguamento alla nuova disciplina, cogliendo nel vincolo normativo le opportunità sottese”. All’adeguatezza patrimoniale e alla disponibilità di congrue riserve di liquidità dovranno, inoltre, affiancarsi profili organizzativi ben delineati e coerenti con il nostro modello di business. “Ma il pacchetto di misure finali di Basilea 3 – ha detto Azzi – dovrà considerare in modo appropriato le peculiarità giuridiche e operative delle BCC e del loro modello organizzativo a rete. Alcune delle misure definite, infatti, presentano profili applicativi critici per le banche della categoria. In particolare, con riferimento agli ambiti regolamentari attinenti la definizione del patrimonio di vigilanza e le nuove regole sul rischio di liquidità”.

Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse, ha ricordato l’importanza di interloquire attivamente con gli organi legislativi comunitari nel corso del processo di recepimento della normativa nell’Unione Europea.

Mario Nava, Capo Unità Banche e Conglomerati Finanziari della Commissione Europea, Direzione Generale Mercato Interno, ha descritto le principali linee direttrici della riforma della vigilanza prudenziale in ambito comunitario e i possibili riferimenti alla realtà delle banche cooperative, mentre Carlo Calandrini del Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza di Banca d'Italia ha posto l’accento sui profili di rilievo per le BCC delle nuove regole di Basilea 3.

Le riflessioni e le relative indicazioni in merito alle opportunità di business delle nostre banche sono state evidenziate dal Direttore Operativo di Federcasse, Federico Cornelli.

Il pomeriggio è stato aperto dal professore di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari dell’Università Bocconi, Andrea Resti, con una relazione sull’impatto della nuova normativa sul modello di business delle BCC-CR.

Quindi il professor Giovanni Ferri, che insegna Economia Politica dell’Università degli Studi di Bari ed è membro dell’European Think Tank on Co-operative Banks, ha problematizzato sul futuro delle BCC: La mia banca sarà ancora differente?

A seguire l’intervento di Carlo Napoleoni Vice Direttore Generale vicario di Iccrea Holding sulle strategie e iniziative per le BCC da parte degli organismi di sistema.

Le conclusioni sono state affidate ad Augusto dell’Erba, Vice Presidente di Federcasse.

Il convegno è stata anche l’occasione per presentare un manuale "di prima lettura" del nuovo quadro regolamentare dal titolo omonimo (Basilea 3 e non solo. Cosa cambia per il Credito Cooperativo) uscito nella collana Strumenti dell’Ecra, del quale è in corso la distribuzione gratuita agli esponenti delle Banche di Credito Cooperativo.


Le cinque principali direzioni degli interventi proposti dal Comitato di Basilea:

  1. miglioramento della qualità e rafforzamento della quantità del patrimonio di vigilanza;
  2. riduzione della prociclicità della regolamentazione prudenziale;
  3. estensione della copertura dei rischi complessivi, in particolare attraverso il rafforzamento dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di controparte;
  4. contenimento del grado di leva finanziaria mediante l’introduzione di un indicatore che vincoli l’espansione delle attività finanziarie complessive alla disponibilità di un’adeguata base patrimoniale (leverage ratio);
  5. introduzione di regole quantitative per contenere il rischio di liquidità.

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